Una Breve Storia

Grave, culla della Congregazione

Storia
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Quando Padre Jean Berthier morì in 1908, tredici anni dopo aver aperto la scuola apostolica per vocazioni tardive, la Congregazione MSF contava 25 padri, 54 seminaristi, 13 novizi e 70 studenti. Tutti abitavano nella casa madre e in un'altra casa a Grave.

Il nuovo governo, che fu eletto già durante la vita del Fondatore, ha cercato di aprire delle scuole apostoliche nuove, specialmente in paesi dove si poteva aspettare molte vocazioni tardive.

La situazione politica e le leggi anticlericali in Francia e Germania rendevano molto difficile aprire qualcosa religiosa in questi paesi. Così le prime scuole apostoliche fuori di Grave furono aperti in Svizzera, Belgio ed Olanda. Gradualmente l’esperienza e la fiducia dei superiori a Grave crescevano, così che in 1910 essi accettarono la richiesta ufficiale del Santo Padre per cominciare una missione d’oltremare, ed inviarono alla fine di quest’anno i sette primi missionari alla regione amazzonica di Brasile Nord. Gli anni seguenti, dei nuovi missionari furono inviati regolarmente a questa regione, malfamata a causa dei rischi per la salute.

primi passiLa prima guerra mondiale (1914-1918) aveva gravi e dolorose conseguenze anche per la giovane Congregazione MSF, Quasi tutti gli studenti, fratelli e padri francesi e tedeschi furono mobilizzati. Un numero considerevole di loro perirono. La Congregazione soffriva anche molti danni materiali. Poco tempo dopo la fine della guerra, in 1919, un padre molto energico, Padre Anton Trampe, fu eletto superiore generale, e dirigeva la congregazione fino a 1947.

Nel periodo tra le due guerre mondiali la congregazione cresceva fortemente in numero, particolarmente in Germania, Olanda e Polonia. Molte scuole apostoliche furono aperte, specialmente in Germania, dove, dopo il periodo anticlericale, la religione ottenne di nuovo libertà di movimento. In questo periodo la Congregazione non cresceva soltanto in Europa, ma anche gli altri continenti videro l’arrivo di gruppi importanti di missionari. In America Latina la missione di Brasile Nord fu ampliata verso altre regioni di Brasile, specialmente in Brasile Sud, dove quasi tutti gli abitanti erano discendenti degli immigranti tedeschi, italiani e polacchi. I primi padri erano venuti in Brasile per aiutare le diocesi dove c’era una mancanza di sacerdoti. Le loro attività rimanevano limitate alla cura d’anime nelle parrocchie già esistenti. Ma negli anni -30 furono aperte anche alcune case di formazione che avevano successo soprattutto in Brasile Sud. Anche alcuni altri paesi in America Latina (Argentina e Chili) ricevettero missionari MSF per diminuire un po’ la mancanza di sacerdoti. Inoltre il governo generale della Congregazione ha inviato un numero di padri agli Stati Uniti per aiutare alcune diocesi dove c’erano grandi gruppi di emigranti tedeschi. Poco tempo prima della gran mobilizzazione in vista di una nuova guerra mondiale, il governo generale ha deciso di mandare quasi settanta seminaristi tedeschi ad America Latina per terminare lì i loro studi di filosofia e teologia. Questo gran gruppo di fratelli, che ricevette l’ordinazione durante la guerra, diventò per la missione MSF in America un’iniezione molto gradevole!

passi al mondoNello stesso periodo tra le due guerre mondiali una vera “missione tra i pagani” fu affidata alla congregazione: Borneo Sud, Centrale ed Est, un territorio molto largo, quasi dieci volte l’Olanda, ma scarsamente popolata. Con un entusiasmo enorme e con l’appoggio di una fronte interno forte di persone che sostenevano questa missione spiritualmente e materialmente, i MSF Olandesi hanno cominciato il loro lavoro lì in 1926. Sei anni più tardi i primi MSF avviarono le loro attività missionarie sulla isola Java, e lì cresceva una missione fiorente, che durante tutti gli anni seguenti diventava un aiuto ed un appoggio per la missione di Borneo. In 1931 il Vaticano obbligò il governo generale a accettare una missione difficile in Norvegia settentrionale. Un piccolo gruppo di cattolici, sparso in una regione molto estesa nel circolo polare, doveva essere assistito spiritualmente, e la Chiesa doveva far sentire la sua presenza. Finora questa missione nella diocesi più settentrionale della Chiesa è rimasta molto difficile.

In 1939 una gran parte del mondo e dell’umanità fu trascinata di nuovo in una guerra. Anche questa volta la Congregazione ha dovuto pagarla a caro prezzo: molti membri hanno perso la vita. Soprattutto dalle province europee molti membri sono caduti, ma anche tra i missionari in India Olandese (adesso Indonesia) furono molte vittime. All’infuori della perdita in membri c’erano moltissimi danni materiali, particolarmente molte case di formazione e conventi erano totalmente o parzialmente distrutti. Subito dopo la fine della guerra cominciò la ricostruzione che fu avviata con tanto entusiasmo e slancio, che dopo alcuni anni la formazione poteva funzionare come prima della guerra. In questo tempo le missioni ricevettero un aiuto importante nella forma di molti missionari nuovi che non avevano potuto partire durante gli anni di guerra. La provincia svizzera che finora non aveva una propria regione di missione, intraprese una missione in Madagascar occidentale.

Negli anni -50 la congregazione attinse il più gran numero di membri finora, più di 1300. Spinto dal Vaticano, che eseguiva una politica molto centralizzata durante il pontificato di Pio XII, la casa generalizia si trasferì da Grave a Roma. La guerra mondiale non aveva soltanto creato una nuova situazione politica nel mondo, ma anche in molti altri campi sorsero delle nuove idee e movimenti, per i quali il governo centrale della Chiesa a Roma, e i governi generali delle congregazioni religiose non hanno mostrato molta comprensione e apertura. Con la venuta di Papa Giovanni XXIII, e sopratutto tramite del Concilio Vaticano II (1962-1965), nacque una nuova situazione, nella quale la Chiesa cercò la sua strada in dialogo con il mondo contemporaneo. Fu un tempo di slancio spirituale e di aggiornamento, ma anche un tempo di incertezza e confronto, soprattutto di conflitti tra conservatori e progressisti. Questo accadde nella Chiesa come totalità, ma anche nei diversi ordini e congregazioni. I religiosi furono invitati ad adattare le loro regole, in un’atmosfera di dialogo e riflessione, alle nuove linee del Concilio, fissati nei suoi documenti. In grandi parti del mondo l’adattamento necessario fu soltanto raggiunto dopo un processo lungo e spesso doloroso di dialogo e compromessi. MSF potette offrire la rinnovata regola alle autorità del Vaticano in 1983.

Un nuovo cambiamento, importante anche per la nostra congregazione, accadde, quando in 1989 il muro di Berlino crollò, e in pochi anni la situazione religiosa in Europa orientale si cambiò. La gran provincia Polacca, che già sin dall’inizio della guerra mondiale era isolata dal resto della Congregazione, poteva adesso mettere in pratica il carattere missionario della loro vocazione. In 1988 i Polacchi cominciarono una prima missione in Papua New Guinea, seguita rapidamente dall’invio dei missionari alla Bielorussia e alla Repubblica Ceca. La provincia Polacca poteva anche aiutare altre regioni di missione MSF, che soffrivano una mancanza di missionari a causa della diminuzione delle vocazioni nelle province di Europa occidentale. La crisi delle vocazioni che si aggravava sin dagli anni -70 nei paesi occidentali, fu compensata parzialmente dalle vocazioni numerose in Polonia, Indonesia, Madagascar e Brasile meridionale. In tal maniera la congregazione poteva continuare il suo lavoro salvifico in Europa, in America settentrionale e Latina, in Madagascar ed in Indonesia. Un numero dei membri MSF lavora sotto la direzione dei vescovi-MSF, attualmente nove, nella cura delle anime in numerose parrocchie. Ma accanto a questa cura ci sono dei padri che danno attenzione ai tre apostolati speciali dei MSF: missione, vocazioni e famiglie. La Congregazione tenta, tramite dei padri specialmente preparati, dare un fondamento forte e stabile all’apostolato delle vocazioni, e specialmente all’apostolato per le famiglie. In tale maniera la Congregazione vuol realizzare la sua vocazione in nostro tempo, fedele alle direttive del suo Fondatore e alle aspettative della Chiesa.

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